Intese con le scuole
La collaborazione tra scuola e associazione viene approvata in Consiglio d’Istituto ed entra formalmente nel piano dell’offerta formativa (POF). Nel 2014 Scuolemigranti ha elaborato un modello d’intesa che fu condiviso con Ufficio Scolastico Regionale. La scuola e l’associazione individuano quali attività svolgere insieme, come organizzare il lavoro e condividere le responsabilità, in un’ottica tesa a ottimizzare le competenze dei docenti e degli insegnanti volontari. L’associazione deve farsi garante della preparazione dei volontari e assicurare la continuità degli interventi, anche in caso di assenze e abbandoni. Spetta alla scuola coinvolgere l’associazione nei momenti che coinvolgono i genitori. A sua volta il dirigente scolastico deve comunicare il ruolo dell’associazione all’insieme della scuola, compreso personale non docente.
Per esempio, la preside Simona Di Matteo dell’Istituto Comprensivo Via Cornelia, prima di inserire l’associazione “La Lingua del Si”, riunì il collegio docente insieme ai volontari per analizzare il contesto sociale, le difficoltà degli alunni di origine straniera, le richieste delle famiglie. L’associazione ha illustrato l’approccio del laboratorio di italiano che va ad integrare il programma didattico svolto in classe . L’intesa si è allargata al corso per familiari, aperto agli stranieri del quartiere.
Continuità e fiducia
L’esperienza insegna che la scuola, firmata l’intesa, tende a dimenticare, in corso d’opera il valore aggiunto che può portare un’associazione vicina ai migranti. La Rete segnala alcuni punti di attenzione su ciò che deve/può fare la scuola e rispettivamente l’associazione. Ma Scuolemigranti raccoglie anche molti buoni esempi, quando gli attori consolidano pratiche di lavoro condiviso.
Per esempio, a Formia dove Insieme Immigrati in Italia da anni lavora con la prima e seconda immigrazione, è cresciuto un circuito fiduciario a tre, scuola, famiglia, associazione. L’IC Pietro Mattj consente perciò alla mamma di delegare un educatore volontario nel dialogo con il consiglio di classe; insieme progettano il piano didattico del figlio; poi, nel doposcuola pomeridiano, l’alunno viene guidato nell’apprendimento dell’italiano e nello studio, d’intesa con i docenti del mattino. Un circuito virtuoso che massimizza l’effetto formativo.
Il metodo di Scuolemigranti è finalizzato al riconoscimento sostanziale delle diverse funzioni e responsabilità dei partner. Un’azione positiva è inserire, nel piano formativo dei docenti, qualche momento di formazione congiunta con gli insegnanti volontari. Nel 2016 la Rete ha organizzato due incontri e otto seminari che hanno approfondito il tema delle responsabilità condivise: “Scuole aperte al territorio” (20 aprile) e “La scuola dell’inclusione” (1 dicembre).
Coordinamento tra più scuole e associazioni del medesimo territorio è un moltiplicatore di risorse, per gestire insieme:
– lista unica di mediatori, con una breve formazione sul sistema scolastico (ruoli interni, ciclo dell’obbligo, diritto e dovere alla formazione)
– centri estivi gratuiti, con una distribuzione razionale nei quartieri
– coinvolgimento delle comunità locale, con iniziative coordinate.
Regia del Comune e del Municipio è possibile dare vita a un progetto territoriale, pianificare interventi secondo priorità emergenti, fornire una visione condivisa agli attori in campo.
– formazione congiunta di docenti e volontari, scambio di buone pratiche e innovazioni didattiche replicabili in diversi contesti
– osservatorio degli alunni italiani e stranieri nelle scuole del territorio, per favorire la composizione equilibrata delle classi e delle scuole
– mettere a sistema finanziamenti provenienti da bandi occasionali, per evitare l’attuale frantumazione in progetti di breve respiro.
Va in questa direzione il progetto che Scuolemigranti propose al Comune di Roma (2014). La proposta di Piuculture al Municipio II° di Roma, (2017) si avvale della presenza di lunga data dei volontari in numerosi istituti scolastici del territorio. L’apertura del Municipio I Roma Centro di tre ludoteche per bambini di 3 – 11 anni con ampia apertura quando la scuola è chiusa.